Proiezioni, live painting, colori, luci, attori
Progetto Castagna & Ravelli
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IL SUONO DELLA GUERRA DEI SUONI
Installazione sonora, rumorosa e musicale
Progetto di AGON
Direzione musicale, Michele Tadini
Musiche di Roberto Andreoni, Matteo Franceschini, Stefano Pierini, Michele Tadini
Si e’ tenuta giovedi’ 26 novembre l’assegnazione dei riconoscimenti del BEA (Best Event Awards) 2009, premio nato nel 2004 per assegnare un certificato di qualita’ ai migliori eventi dell’anno, al fine di valorizzare “l’evento” come mezzo di comunicazione innovativo. Il BEA per il Miglior Evento Pubblico e’ stato assegnato a LUCI FUTURISTE + IL SUONO DELLA GUERRA DEI SUONI, l’installazione multimediale – la cui produzione ed organizzazione e’ stata curata da Giemme Eventi – commissionata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano per l’inaugurazione di FuturisMI, cartellone di mostre, spettacoli ed eventi in occasione del centenario del Futurismo.
Il progetto, frutto della collaborazione tra gli studi di produzione Castagna & Ravelli per la parte visiva ed AGON per la parte musicale, ha visto per undici giorni (undici come i punti del Manifesto Futurista) Piazzetta Reale trasformarsi in un vero e proprio “campo di battaglia futurista”, dove esplosioni di luci, musica, proiezioni e “live painting”, si accompagnavano ad un alternarsi di effetti sonori e testi recitati da attori.
Contro l’omologazione, per lo sconvolgimento di tutto quanto e’ fermo, seduto, stabilito e stantio, e’ stata immaginata una “guerra futurista” in cui a Milano suoni e rumori devastanti, immagini, voci e parole si sono imposte per una volta con l’ambizioso intento di una costruzione esplosiva, di una esplosione costruttiva, ottimista, propulsiva come quell’Arte dei Rumori tanto auspicata da Luigi Russolo.
L’installazione di luce: luci, colori, parole e voci in guerra fra loro si scontrano sulla facciata di Palazzo Reale, invadendo la piazza ed il museo. Una guerra colorata per scuotere l’apatia serale della citta’ e risvegliare cosi’ una Milano immersa in un coma profondo. Le sferzate di colore e suoni duellano tra loro spiazzando il pubblico nella ricerca della loro “anima” futurista.
Gli argomenti sono cinque: metropoli, velocita’, guerra, parole in liberta’, distruggiamo i musei. La facciata e le ali laterali del palazzo diventano la grande pagina di un libro futurista: il piu’ grande libro del mondo. Lettere appaiono, ruotano, eruttano, spingono, tremano, scoppiano, cadono andando cosi’ a comporre testi futuristi. Il palazzo si ricopre di macchie, colori, sfregi e parole, in una grafica guerresca e dinamica. Si rifiuta il bello, l’elegante, il corretto, il gentile, il perbene. Non si vuole essere edificanti, si vuole essere contro. Contro la finta trasgressione, contro il finto moderno, utilizzando una grafica di oggi, non “futurista” ma di spirito futurista.
L’installazione sonora: lo spazio di Piazzetta Reale e’ stato invaso dal fragore; non “suoni” di guerra reali, registrati e riutilizzati, ma elaborazioni di suoni e rumori di strumenti acustici iper-amplificati. Si sono voluti utilizzare i “suoni della guerra”, duplicandone simbologie e articolazioni: dalla ricostruzione credibile di scenari sonori, alla decontestualizzazione del materiale sonoro verso una musica di “rumori espressivi”, alternanza di composizione musicale e realismo sonoro. Il ricordo del Futurismo deve avere luogo con un atteggiamento che non sia storico, distante e museale, per attualizzare la memoria, ritrovare la violenza e riaccendere lo scalpore.
Nel cortile ed androne di Palazzo Reale il suono fragoroso dell’esterno attutito e immerso in una prospettiva sonora lontana: suoni tenui, ma in primissimo piano, molto vicini, suoni umani, sussurri, respiri.
La reazione del pubblico: l’installazione che, ogni sera dal 5 al 15 febbraio, ha acceso Piazzetta Reale, ha avuto un fortissimo impatto sia sul pubblico “volontario” (di quanti, cioe’, venivano apposta in Duomo per assistere all’evento) che su quello “involontario”: impossibile infatti non accorgersi di questa potente esplosione di luci e suoni, parole e rumori, sostenuti dalle proiezioni sulle facciate di Palazzo Reale (trasmesse anche dalla Mediafacciata dell’Arengario) e dal potente impianto ottofonico progettato site specific da Hubert Westkemper per AGON. Il risultato e’ stato proprio quell?irruenza tipica dello spirito futurista che nelle intenzioni del progetto si voleva non tanto “rivisitare storicamente” quanto far rivivere nella sua essenza. Missione compiuta.
AGON
Milano, Teatro alla Scala, maggio 1990: con la produzione delle parti di musica elettronica, regia sonora e spazializzazione del suono dell’opera Blimunda di Azio Corghi si affaccia sulla scena della produzione musicale contemporanea una nuova realta’, AGON, centro di produzione, ricerca e sperimentazione che diventa rapidamente un punto di riferimento nell’ambito delle nuove tecnologie elettroniche ed informatiche applicate alla musica.
L’attivita’ del centro si articola oggi su piu’ fronti: produzione musicale, produzione di progetti multimediali e multidisciplinari, programmazione di festival e rassegne, sviluppo e ricerca applicata, formazione, documentazione, pubblicazioni.
Ma l’impegno grazie al quale AGON si e’ particolarmente distinta in questi due decenni e’ la realizzazione di progetti musicali e produzioni artistiche con le maggiori istituzioni italiane ed europee ma anche per aziende e professionisti che abbiano scelto la via dell’evento culturale per la propria comunicazione.
Nella creativita’ contemporanea si assiste sempre di piu’ a manifestazioni artistiche non catalogabili secondo i consueti canoni: l’utilizzo delle tecnologie ha creato nuovi rapporti nell’arte contemporanea e la caduta di precise delimitazioni fra le diverse discipline artistiche.
AGON ha seguito (a volte, anticipato) questo percorso caratterizzato dall’estensione dei propri confini, per un’apertura ad esperienze sempre piu’ interdisciplinari.
L’analisi della domanda artistica mette oggi in luce la predilezione del pubblico verso forme di spettacolo multimediali e multidisciplinari. Oggi lo spettatore, abituato dalla rivoluzione portata da Internet a fruire di contenuti disparati senza vincoli di sorta nelle modalita’ d’accesso, ricerca un’esperienza soggettiva anche nel rapporto con lo spettacolo d’arte, diversa dagli schemi collettivi consueti. Da diversi anni AGON si dedica quindi alla sperimentazione di forme innovative di rappresentazione e di fruizione, adottando un linguaggio rivolto ad un pubblico piu’ ampio e variegato di quello delle tradizionali sale da concerto e dei teatri.
Concerti, opere radiofoniche, spettacoli di teatro-musica, video-opere, colonne sonore per film e video, installazioni multimediali-interattive… IL SUONO DELLA GUERRA DEI SUONI, realizzato per le celebrazioni del centenario del Futurismo su commissione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e vincitore del BEA 2009 per il Miglior Evento Pubblico, e’ un ottimo esempio della qualita’ dei progetti e delle produzioni curate da AGON, che in questi due decenni di attivita’ ha investito la propria professionalita’ nella piu’ ampia gamma di interventi artistici.
Si va da 16 RADIOFILM PER RADIO 3 RAI (1994), lavori di teatro musicale espressamente pensati per il mezzo radiofonico, al ciclo di LEZIONI-CONCERTO (1998), realizzato anche col contributo del Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali, per introdurre il pubblico nello spettacolo della manipolazione e trasformazione dei suoni; da ANIMA DI LUCE (1999), opera musicale con luci del compositore Michele Tadini realizzata per la rassegna “Luce sull’economia” di ENEL, alla colonna sonora dei film di Ermanno Olmi, musica di Fabio Vacchi, “Il mestiere delle armi” (2000), “Cantando dietro i paraventi” (2003) e “Centochiodi” (2006); da SCHEGGE – EXIT TRAILERS (2002), 11 produzioni sperimentali diversissime (dal concerto per laptops ad un teatrino digitale per bambini…) realizzate grazie al contributo di aziende come Fastweb ed il Mondadori Multicenter ed enti come il Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali, il Comune di Milano e la Fondazione Cariplo, a VERTICAL & CIRCULAR (2005), una performance musicale di Pietro Pirelli creata per Domus ed eseguita alla Torre 4 dello Stadio di San Siro, da una ventina di percussionisti, dislocati su piu’ livelli della torre e guidati da un sofisticato sistema wireless di sincronizzazione.
Sono solo pochi esempi, attinti da un “curriculum” di oltre 300 produzioni e progetti che AGON ha ideato, prodotto e realizzato in Italia ma anche all’ estero, dove ha collaborato con istituzioni prestigiose come il Living Theatre di New York, l’IRCAM di Parigi, lo STEIM di Amsterdam, il Conservatoire de Strasbourg, l’Electronic Music Stockholm.
Attualmente AGON, con il sostegno della Fondazione Cariplo, ospita e produce tre cantieri creativi: MAGA’, progetto multiculturale del compositore israeliano Yuval Avital; AUDIOSCAN MILANO, mappa sonora della citta’ e installazione/performance ideata da Giorgio Sancristoforo; ABOUT THE HEAD, sperimentazione psicoacustica del collettivo Crackerjack, mentre continua ad offrire le proprie competenze sia artistiche che organizzative ad Enti, Istituzioni ed aziende che riconoscono in loro il partner ideale per lo sviluppo di una comunicazione centrata sull’innovazione tecnologica al servizio della creativita’ artistica.