KORA BEAT
presentano“WIRI WIRI”
primo singolo che anticipa la pubblicazione del nuovo album
YAKAR
il prossimo 9 febbraio 2019.
A giorni partiranno per il Senegal dove si esibiranno all’interno di tre importanti festival, e ‘testeranno’ dal vivo, dimensione ideale, YAKAR, il nuovo lavoro discografico dei KORA BEAT, che uscirà il 9 febbraio 2019.
Ma prima di partire, ci concedono un assaggio, con un primo singolo il cui video è in anteprima esclusiva su ROCKON!
Diretto da Walter Tulmen Corrado e da Pietro Ali’ Passatore, il video è girato in buona parte in Barriera di Milano, quartiere multietnico di Torino che rappresenta bene il mix di culture alla base della band. Le altre riprese sono state girate nelle Valli di Lanzo e nella galleria dell’artista pittrice Claudia Francesia; la danza è curata dalla compagnia Sowilo di Simona Brunelli.
WIRI WIRI (Djarindare) Gira gira e torna all’inizio: questo recita un noto proverbio senegalese, da cui la canzone trae il suo titolo. Il brano, afro con accenni jazz e rock, contiene in sé lo spirito del disco: affrontare il tema della speranza con allegria, curiosità e giocosità senza scendere nella superficialità. Il testo racconta la storia di un ragazzo ambizioso, ma senza studi e conoscenza, che si ritrova in un momento difficile e buio della sua vita. L’incontro con un saggio lo condurrà verso un cammino di consapevolezza e fiducia nelle proprie risorse.
La fiducia del resto è alla base della speranza. E tutto questo album dei KORA BEAT racconta e suona la speranza (Yakar, in lingua Wolof).
I testi delle canzoni narrano storie, storie che partono dal Senegal e dai paesi vicini, e viaggiano sino ad arrivare a noi con l’intento di trasmettere un chiaro messaggio: qualunque cosa sia successa, si può ricominciare. Insieme.
Cheikh Fall, voce dei KORA BEAT, è molto legato alle tradizioni artistiche e religiose africane, le quali risultano un fondamentale, saldo punto di partenza per sperimentare altri mondi, musicali e non. Ed è proprio dall’incontro tra culture artistiche, tra la musica tradizionale senegalese e la cultura musicale occidentale, che nascono i KORA BEAT.
Tutti questi incontri si ritrovano nei testi, che affrontano anche difficili passaggi come i viaggi della speranza dei migranti (che alcuni di loro conoscono da vicino…) e storie di dolori terribili, che però conducono sempre a un nuovo cammino.
Come la potenza della loro musica, così YAKAR è un vero e proprio grido di speranza.
Provate a gridarlo forte, funziona.
VIDEO CREDITS
Direttore della fotografia // WALTER TULMEN CORRADO
Fotografa di scena // VALERIA FIORANTI
Montaggio // PIERO ALI’ PASSATORE
Color correction // WALTER TULMEN CORRADO
KORA BEAT è un progetto nato a Torino dall’idea di Cheikh Fall, musicista senegalese di Dakar, maestro di kora*.
(*kora: strumento dei cordofoni assimilabile all’arpa a liuto, diffuso in buona parte dell’Africa occidentale, il cui utilizzo è molto presente nella musica tradizionale dell’etnia mandinka.)
Cheikh arriva in Italia nell’agosto del 2005, al termine di un tour in Belgio e Olanda con la formazione nella quale, al tempo, suonava percussioni e kora. La kora di Cheikh trova subito occasione di far sentire la propria ‘voce’ anche nel nostro paese: Cheikh infatti è tra i primi musicisti della formazione dell’Orchestra di Piazza Caricamento, band multiculturale nata a Genova e divenuta simbolo artistico della convivenza e della non violenza, della creatività e della metamorfosi culturale. Con loro Cheikh realizza tre album – il primo dei quali, “Babel Sound”, ha ottenuto il riconoscimento di Amnesty International per l’impegno sui diritti umani – e numerosi concerti fra Italia, Slovenia e Croazia oltre a fitte collaborazioni artistiche con musicisti come Antonella Ruggero.
Contemporaneamente al suo impegno all’interno dell’Orchestra di Piazza Caricamento, Cheikh è attivo al fianco di Saba Anglana, cantante italoetiope per la quale ha suonato in tre album e con la quale si è trovato spesso in festival di alto livello jazz e non solo, e a dividere il palco con artisti come Niccolò Fabi.
L’idea alla base del progetto KORA BEAT, ovvero quello di portare la kora a incontrare sonorità lontane dalla musica tradizionale, per scoprire le potenzialità nascoste in tali contaminazioni, nasce alla fine del 2011, inizialmente dall’incontro tra Cheikh e Samba Mbaye (anch’egli musicista senegalese), e dai loro contatti con la scena jazz/underground torinese che li porta a conoscere Gianni Denitto e Andrea Di Marco, ai quali si aggiunge successivamente Badara Dieng: il quintetto intraprende così un viaggio artistico nel quale esplora le potenzialità della kora, qui messa al servizio di generi diversi come il jazz, il funk e i ritmi africani moderni come lo mbalax e il coupé decalé.
Il risultato è un sound sempre riconoscibile, con potenti groove generati dalla sezione ritmica, che sorreggono un dialogo continuo tra kora e sax, senza però rinunciare alla canzone, con la voce di Cheik che canta la speranza che lui e il suo popolo hanno portato in giro per il mondo, anche attraverso la musica.
Il loro viaggio, quello del loro popolo e di tutti i migranti, insieme all’esperienza che nasce dall’incontro con nuove culture, i temi sociali della convivenza e del dialogo interculturale sono i temi di cui trattano le canzoni dei KORA BEAT, temi espressi in lingua Wolof, Mandeng, Malinke, lingue che, supportate da musiche e fraseggi, sanno rendersi evocative e suggerire gli argomenti trattati.
Il gruppo, molto attivo sul fronte live, ha già suonato in Italia, in Senegal e in India, e si è esibito in contesti prestigiosi come il Piccolo Teatro di Milano, il Torino Jazz Festival, La settimana italiana a Dakar, il Bihar Diwas a Patna (India), il Tarantella Power Festival in Calabria.
Dopo Afrique Unie (2015) il 9 febbraio 2019 sarà pubblicato il secondo album Yakar per l’etichetta K-BROTHERS.
I KORA BEAT sono:
Cheikh Fall Kora, voce, autore e compositore
Gianni Denitto Alto Sax, effetti
Andrea di Marco Basso elettrico
Badara Dieng Percussioni
Samba Mbaye Batteria
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