Ne hanno già iniziato a parlare Vanity Fair, Elle, La Stampa… ma da oggi sarà anche nei negozi e sui palchi della penisola. Parliamo di “Cupid’s Catalogue”, il nuovo lavoro di CECILIA!
Anticipato dal singolo “Too Much Love To Soon” (il cui poetico videoclip è stato presentato in anteprima su Fanpage), dedicato all’amore prematuro, esce oggi “Cupid’s Catalogue”. Un disco in inglese che nasce durante 4 anni di esperienze importanti che hanno visto Cecilia, cantautrice e arpista torinese, su palchi molto prestigiosi in compagnia di artisti nazionali e internazionali, collaborazioni teatrali internazionali e la partecipazione al Festival di Sanremo 2018 con Max Gazzè. E ora, a 4 anni dal suo primo disco, Cecilia torna infatti con il suo secondo album di inediti. Un viaggio in tutte le sfaccettature dell’amore, da quello acerbo, urgente, adolescenziale, a quello adulto, maturo, disincantato, passando per il dolore di chi viene abbandonato e l’euforia mista a preoccupazione di chi attende una risposta. Le atmosfere uniche disegnate dal suono dell’arpa di Cecilia, fanno da fil rouge a un disco che miscela perfettamente sonorità antiche e moderne, con arrangiamenti curati, a tratti ipnotici, fondati sull’asse portante di arpa e percussioni, protagoniste, entrambe, del tour che partirà il 18 gennaio dall’OFF Topic di Torino. “Ho scritto queste dieci canzoni perché pensavo di aver capito tutto dell’amore e invece non ne avevo capito molto. Non è un argomento inflazionato, trovo che sia infinitamente interessante, problematico e personale. Abbiamo da pochi decenni il privilegio del tentativo, non abbiamo l’obbligo sociale di far funzionare la prima relazione in cui incappiamo e questa fortuna porta con se il dovere di analizzare come amiamo e che cosa portiamo nelle nostre stori. E, non solo in quelle d’amore.” Cecilia “Cupid’s Catalogue” è anche un erbario dell’amore. Ogni brano è associato a una pianta, un fiore, restituiti dalla matita delicata di Alice (@alicelovesdrawing), che per affinità di forma, colore e profumo, rispecchia quel particolare tipo d’amore narrato dalla musica. Così accade, per esempio, per la piratessa “Rose” e – ça va sans dire – la rosa, per “Say something nice” e il granturco e per “Maine” e l’abete rosso, per la luna solitaria (“Lonely Moon”) e l’ipomoea bianca, il fiore lunare per eccellenza. Il disco è stato prodotto artisticamente e mixato da Fabio Rizzo (Indigo – Palermo – già produttore de Il Pan del Diavolo, Dimartino, Alessio Bondì, Eugenio in Via di Gioia e altri) ed è stato registrato da Dario Mecca Aleina (Attimo Recording – Cafasse – Torino). Ha collaborato agli arrangiamenti e ha suonato tutte le parti percussive Alan Brunetta (Stanza di Greta). Hanno partecipato: Carlotta Sillano (Theremin e Organo), Giulia Bachelet (Violino e Viola), Alice Ghiretti (Violoncello), Carlo Alberto Meluso (Fagotto), Fabio Rizzo (Synth), Elisa Fagà (Cori)
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